LEZIONE 2 – PARTE 1
Per iniziare la
seconda lezione, e soprattutto per comprendere meglio la psicoanalisi, Freud
non usa un presupposto, bensì inizia una specie di indagine su alcuni fenomeni
molto frequenti e conosciuti, ai quali ci facciamo poco caso. Questi fenomeni
non hanno niente a che fare con le malattie, in quanto si possono osservare in
ogni persona sana. Si tratta dei cosiddetti “atti mancati”. Vediamo subito
degli esempi.
LAPSUS VERBALE - Si presenta quando si vuole dire una cosa e
al suo posto se ne dice un’altra;
LAPSUS DI LETTERA - Si
presenta quando si vuole scrivere una cosa e al suo posto se ne scrive
un’altra, oppure quando si legge in un foglio stampato o un manoscritto
qualcosa di diverso da quello che vi è scritto;
LAPSUS DI ASCOLTO - Si
presenta quando si ode in modo errato qualcosa che viene detto;
Altri
fenomeni del genere hanno come base una dimenticanza temporanea, ossia quando
non si ricorda un nome che si riconosce regolarmente oppure quando si dimentica
di attuare un proposito si cui più tardi ci si ricorda, quindi dimenticato solo
per un determinato momento.
Una
terza serie di fenomeni vengono connessi a determinati errori che dipendono in
parte dalla temporaneità, ad esempio: quando per un certo periodo si crede
qualcosa che prima o poi scopriamo differente, oppure quando si tratta di
smarrire/perdere un oggetto.
Questi
fenomeni sono quasi tutti irrilevanti; nella maggior parte dei casi sono privi
di significato per la vita degli uomini. Solo raramente, uno di essi, come
appunto la perdita di un oggetto, assume una certa importanza. E’ proprio per
questo che gli atti mancati suscitano così poca attenzione.
Nella
psicoanalisi la materia di osservazione di solito è costituita dai fatti poco
appariscenti che le altre scienze mettono da parte, catalogando come troppo
insignificanti. Certo, ci si potrebbe dedicare allo studio di argomenti più
rilevanti che potrebbero risolvere grandi problemi, però non bisogna confondere
la vastità dei problemi con la vistosità degli indizi. Ci sono cose
importantissime che in determinate condizioni e in determinati momenti possono
tradirsi tramite indizi lievi. Un semplice esempio: da quali minuscoli indizi
si deduce di aver acquistato la simpatia di una persona? Di certo non ci si
aspetta un’esplicita dichiarazione d’amore, “ma basta uno sguardo che altri
difficilmente noterebbero, un movimento fugace, il prolungarsi per un secondo
di una stretta di mano”.
Non
sottovalutiamo quindi i piccoli indizi perché forse a partire da essi sarà
possibile trovarsi sulle tracce di qualcosa di più grande. Quando si apre
un’indagine, e se lo si fa senza ipotesi o aspettative preconcette, se si ha
fortuna, anche da un lavoro così privo di pretese può avere origine l’appiglio
allo studio dei grandi problemi, e questo grazie al collegamento che unisce
tutto con tutto, anche il piccolo col grande.
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