mercoledì, ottobre 02, 2013

Introduzione alla psicoanalisi, lezione 2 - parte 1 Gli atti mancati

LEZIONE 2 – PARTE 1

Per iniziare la seconda lezione, e soprattutto per comprendere meglio la psicoanalisi, Freud non usa un presupposto, bensì inizia una specie di indagine su alcuni fenomeni molto frequenti e conosciuti, ai quali ci facciamo poco caso. Questi fenomeni non hanno niente a che fare con le malattie, in quanto si possono osservare in ogni persona sana. Si tratta dei cosiddetti “atti mancati”. Vediamo subito degli esempi.
LAPSUS VERBALE -  Si presenta quando si vuole dire una cosa e al suo posto se ne dice un’altra;
LAPSUS DI LETTERA - Si presenta quando si vuole scrivere una cosa e al suo posto se ne scrive un’altra, oppure quando si legge in un foglio stampato o un manoscritto qualcosa di diverso da quello che vi è scritto;
LAPSUS DI ASCOLTO - Si presenta quando si ode in modo errato qualcosa che viene detto;

Altri fenomeni del genere hanno come base una dimenticanza temporanea, ossia quando non si ricorda un nome che si riconosce regolarmente oppure quando si dimentica di attuare un proposito si cui più tardi ci si ricorda, quindi dimenticato solo per un determinato momento.

Una terza serie di fenomeni vengono connessi a determinati errori che dipendono in parte dalla temporaneità, ad esempio: quando per un certo periodo si crede qualcosa che prima o poi scopriamo differente, oppure quando si tratta di smarrire/perdere un oggetto.

Questi fenomeni sono quasi tutti irrilevanti; nella maggior parte dei casi sono privi di significato per la vita degli uomini. Solo raramente, uno di essi, come appunto la perdita di un oggetto, assume una certa importanza. E’ proprio per questo che gli atti mancati suscitano così poca attenzione.

Nella psicoanalisi la materia di osservazione di solito è costituita dai fatti poco appariscenti che le altre scienze mettono da parte, catalogando come troppo insignificanti. Certo, ci si potrebbe dedicare allo studio di argomenti più rilevanti che potrebbero risolvere grandi problemi, però non bisogna confondere la vastità dei problemi con la vistosità degli indizi. Ci sono cose importantissime che in determinate condizioni e in determinati momenti possono tradirsi tramite indizi lievi. Un semplice esempio: da quali minuscoli indizi si deduce di aver acquistato la simpatia di una persona? Di certo non ci si aspetta un’esplicita dichiarazione d’amore, “ma basta uno sguardo che altri difficilmente noterebbero, un movimento fugace, il prolungarsi per un secondo di una stretta di mano”.


Non sottovalutiamo quindi i piccoli indizi perché forse a partire da essi sarà possibile trovarsi sulle tracce di qualcosa di più grande. Quando si apre un’indagine, e se lo si fa senza ipotesi o aspettative preconcette, se si ha fortuna, anche da un lavoro così privo di pretese può avere origine l’appiglio allo studio dei grandi problemi, e questo grazie al collegamento che unisce tutto con tutto, anche il piccolo col grande.

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